Speranze e Pace Attraverso Musica, Poesia, Dibattiti, Workshop e L'arte

Spiritual Bridges

Basato sui principi di libertà, tolleranza, condivisione e dialogo creativo con le altre culture

SPIRITUAL BRIDGES - è una rassegna di musica, poesia, arte, mostre, workshop e dibattiti. Insieme con la 6° edizione di Come to My Home, la rassegna e stata organizzata dall'Associazione Culture Del Mondo con lo forte sostegno della fondazione Cultures du Monde.

Spiritual Bridges

Una rassegna multiculturale artistico e scientifico

Spiritual Bridges è una rassegna multiculturale artistico e scientifico (www.spiritualbridges.net) basato sui principi di libertà, tolleranza, condivisione e dialogo creativo con le altre culture. Una ricca produzione artistica e culturale è il risultato di questo importante appuntamento che ha già coinvolto oltre 50 artisti provenienti da tutto il mondo. Uno degli aspetti innovativi del modello Spiritual Bridges è la condivisione creativa del tempo degli artisti nell’arco dell’evento (concerti, mostre, workshop di musica e altre arti, dibattiti e dialogo col pubblico e le scuole) al fine di creare una sinergia che possa contribuire ad un mondo migliore soprattutto in un momento in cui l’intolleranza è in preoccupante aumento sulla scena mondiale. Questa iniziativa si basa interamente sull’impegno volontario dei membri della nostra associazione, Culture del Mondo, e sul sostegno che siamo in grado di mobilitare al fine di attuare questa missione.

Il successo di questa iniziativa porterà e promuovere un’idea positiva

Il successo di questa iniziativa porterà e promuovere un’idea positiva di un mondo interculturale, conoscenza reciproca e contribuisca dove l’interazione artistica generi a creare un ambiente fertile e aperto alla convivenza pacifica e armoniosa tra diverse culture e religioni, anche in realtà sociali periferiche.

Una rassegna multiculturale artistico e scientifico

Basato sui principi di libertà, tolleranza, condivisione e dialogo creativo con le altre culture

Un gioco di specchi e di riflessioni tra opposti che si compenetrano e trovano un senso comune

...creare una sinergia che possa contribuire ad un mondo migliore soprattutto in un momento in cui l’intolleranza è in preoccupante aumento sulla scena mondiale.

Patrocinio e collaborazione

Per l’organizzazione di Spiritual Bridges abbiamo ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata del Marocco, il comune di Roma, il tavolo Interreligioso di Roma e la collaborazione con la Cattedra UNESCO per la Bioetica e Diritti Umani, l’Ateneo Regina Apostolorum,l’Univesità Europea di Roma, Kappabit, La fondazione Maitreya, Bibliothè, Bhagavat Atheneum, Sala 1 e con la partecipazione di Iscae, La chorale Dar Al Ala e l’università Al Akhawayn.

Un gioco di specchi e di riflessioni tra opposti che si compenetrano e trovano un senso comune

di Jacelyn Parry e Alessandro Trapani
Le conversazioni spirituali indugiano, si attardano nei collegamenti che facciamo, non limitati da sfumature descrittive o prigioni concettuali che cercano di dare un nome a una realtà col timbro d’autorità assoluta, escludendo la possibilità di una libertà più profonda, che sia intrisa d’indipendenza originale, d’identità e di appartenenza. Le rigide iscrizioni d’idee s’accumulano, strati di polvere che alla fine costruiscono muri intorno alle nostre vite, che s’adagiano sulle nostre palpebre come coperte. Impediscono significative connessioni, prive di paura, attraverso mappature territoriali radicate nel profondo della propria storia personale di luogo, cultura e tempo. Le nostre identità sono radicate in questo modo nelle lingue che parliamo e noi diamo un senso a chi siamo attraverso la religione, collegando la nostra vita e le nostre speranze ad un maggiore senso di appartenenza alla comunità. Condividere le nostre somiglianze vuol dire costruire ponti verso i nostri simili, un riflesso familiare che offre conforto e agio. Ma quando il riflesso ci rimanda una percezione di differenza, ecco che appare un crocevia e la forma di quel riflesso diventa una sfida alle nostre idee e alle nostre fondamenta personali. L’idea di un ponte sprituale è quindi di fare raccolto di questa differenza, per costruire la possibilità di attraversare in libertà verso altre prospettive senza cedere all’aggressione. Prosperare quindi nel fiorire di una moltitudine di scambi e nell’attivare complesse intersezioni di silenziosi percorsi che ci mettano in comunicazione l’un con l’altro, senza perdere il ritorno alle nostre fondamenta. E’ questo il senso profondo di “Spiritual Bridges”, dove artisti di diversa provenienza culturale e religiosa, attraverso le loro opere, mostrano percorsi di collegamento e creano un dialogo non solo tra sé e chi li osserva, ma anche tra artista e artista. Una riscoperta del valore intrinseco dell’opera d’arte come specchio dell’anima del creatore e del fruitore nello stesso tempo. Un dialogo tra anime ma anche tra animus, in un gioco di specchi e di riflessioni tra opposti che si compenetrano e trovano un senso comune. Gli echi di questo dialogo, a chi lo voglia ascoltare, riporteranno fino alle fondamenta della percezione, vero terrreno comune che unisce tutti gli esseri senzienti.

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